Caro Flavio, cari amici del Comitato Coordinatore di Responsabilità Civile,
vi chiamo amici pur conoscendovi solo da una settimana. perché lo spirito che ho respirato nel convegno del 6 e 7 marzo era quello di veri amici,
uniti da comuni valori e da comuni ideali.
Purtroppo un'influenza mi ha fatto dimenticare la scadenza del 12 marzo, per cui firmo solo oggi, ma con entusiasmo, l'Appello da voi formulato,
che sento profondamente anche mio.
A causa di questo involontario ritardo anche il pensiero che vi invio non è più del giorno dopo...ma forse è più meditato.
Come ho detto all'inizio, lo spirito che ho respirato nel convegno del 6 e 7 marzo era quello di veri amici, uniti da comuni valori e da comuni ideali.
Sebbene le persone iscritte a parlare fossero numerose ed i temi tutti importanti, ho notato un profondo rispetto degli altri, una capacità di ascolto e di limitazione della durata dei propri interventi che raramente si riscontra in convegni e dibattiti in maniera così diffusa; anche la capacità di attenzione, nonostante la "maratona" senza pause, è stata prova di una forte motivazione da parte di tutti. E questo è di per sé un bell'esempio di democrazia e di rispetto dei diritti altrui.
Per quanto mi riguarda, ho intenzione di diffondere l'appello tra amici, conoscenti e...sconosciuti (in questo periodo pre-elettorale ci sono diverse occasioni di conoscere persone con gli stessi valori e principi) perché credo nell'efficacia di un'azione diffusa di sensibilizzazione; le persone sono alla ricerca di messaggi positivi e concreti e di "fari" cui ispirarsi in un mondoconfuso, e un grande mosaico è sempre formato di tante piccole, ma luccicanti, tesserine.
In qualità di formatore degli adulti percepisco, nei corsi e seminari che conduco, destinati ai giovani nei master post laurea e ai meno giovani nelle aziende, un'incertezza diffusa, un senso di disagio, che deriva dalla complessità e dalla turbolenza del mondo in cui viviamo: al di là dei contenuti specifici dei miei corsi percepisco la richiesta - implicita o esplicita - di una ricerca di senso, di una "bussola" per navigare, di un'indicazione per trovare in sé stessi ciò che la società non offre al di fuori. E' un tema che percepisco così fortemente da aver scritto degli articoli sulla rivista online dell'AIF (Associazione Italiana Formatori) AIF learning News ed aver organizzato, ad ottobre di quest'anno, nell'ambito della Associazione Italiana Formatori del Lazio, un convegno dal titolo "Mestiere, Arte o Missione? Responsbilità sociale ed etica del formatore". (per chi fosse interessato: www.aifonline.it - AIF Learning News numeri di marzo, agosto e novembre 2009)
E, anche in qualità di formatore se può servire, confermo la mia disponibilità - nei limiti del possibile - a contribuire a questo vostro impegno.
Con viva cordialità, amicizia e gratitudine
Fernando Dell'Agli
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