documenti

* APPELLO
dopo l'incontro di Roma del 6 e 7 marzo 2010


* Sintesi delle proposte emerse

Per problemi organizzativi Responsabilità Civile non sarà a Firenze a Terra Futura.
Presto il prossimo appuntamento.


venerdì 12 marzo 2010

Riflessioni del giorno dopo #1

La situazione politica del paese, che risulta sempre più disarmante, non esprime soltanto una crisi della politica, ma della dimensione antropo spirituale di gran parte della popolazione: in parte smarrita, in parte impotente, in parte abbandonata ad un delirio onirico che prefigura ricchezze improbabili, eternità indicibili e pertanto sussurrate nell'angoscia esistenziale, in parte frastornata ed impotente nel subire quotidianamente una precarietà che diventa statuto esistenziale che annichilisce speranza e coraggio. La questione culturale è stata calpestata come iattura salottiera che fastidiosamente potrebbe interferire con il buon governo della concretezza e con la buona amministrazione. il pensiero ucciso ha zittito la forza della sinistra, rendendola docile e rassegnata spettatrice del degrado, incapace di mostrare vie inedite e diverse in quanto possibilità reale. Il sogno e l'utopia abbandonati hanno aperto varchi e praterie ai giochi di prestigio della destra maestra dell'illusione vacua e della propaganda. Il rifugiarsi nella difesa delle istituzioni, non ne coglie la necessità ampiamente sentita di deistituziomalizzare, ripercorrendo la matrice più feconda dei movimenti degli anni '60 e '70, durante i quali le riforme avevano un'autentica base popolare che anelava con forza al diritto, alla giustizia, alla liberalità nei rapporti umani. I partiti abbandonino le istituzioni per tornare tra la gente, comprendendone i drammi, le speranze i bisogni di ridurre il peso della burocrazia e dell'egemonia istituzionale che tarpa le ali alla libera espressione dei cittadini responsabili. Enrico Berlinguer aveva profeticamente indicato i nodi da sciogliere ed è necessario ripercorrere quella riflessione. Una società libera ed adulta non ha bisogno di garanti e protettori, ma di poche e condivise regole che tutti possano rispettare senza un ginepraio di cavilli procedurali che di fatto annullano le potenzialità ed obbligano all'appiattimento clientelare. Responsabilità civile deve coincidere con la reale opportunità di esprimere i talenti, di ridurre le disuguaglianze di limitare le differenze tra garantiti e precari fino al punto da poter avere una condizione in cui il merito viene valorizzato e l'incapacità di chi non ce la fa viene compresa e stimolata a trovare la propria strada senza esclusioni sociale ed assistenzialismo compassionevole. Non è facile, ma è possibile a condizione che ci sia la disponibilità di riprendere con forza la questione culturale e la revisione delle regole della convivenza che devono essere condivise e semplici. Concretamente, riflettiamo che i grandi cambiamenti sono sempre arrivati da piccole esperienze significative che si sono trasformate in cultura

Franco Marcomini

Nessun commento:

Posta un commento